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giugno 06, 2014

Grossi choux alle pere.

Ingredienti: per 6 persone

    Choux:
    farina g 120
    burro g 60
    3 uova
    sale

    Farcia:
    5 pere
    zucchero di canna e a velo
    croccante
    burro

    Dal francese choux è una pasta di gusto neutro molto usata in pasticceria e gastronomia. Una possibile etimologia del nome può essere la forma tonda, simile ad un cavolo verza, che assumono i gusci di bignè cotti. Wikipedia


    mele-al-forno-ripiene-di-pinoli-e-ma[2]

Preparazione: 120’

  • Choux: portate a bollore g 200 di acqua con il burro e un pizzico di sale, quindi gettatevi la farina, tutta in una volta e, tenendo l'impasto sul fuoco, mescolatelo finché farà uno sfrigolio come se friggesse e si staccherà dalla casseruola.
  • Aquesto punto trasferitelo nell'impastatrice munita di frusta a gancio, lasciatelo raffreddare poi incorporatevi le uova, uno alla volta.
  • Raccogliete la pasta degli choux in una tasca di tela munita di bocchetta grossa, spizzata, e fatelo uscire in 8 grossi ciuffi che deporrete, ben distanziati tra loro, su una placca coperta da carta da forno.
  • Infornate la placca a 170° per 50' circa (gli choux devono risultare ben asciutti).
  • Farcia: nel frattempo pelate, detorsolate le pere, riducetele a tocchetti, rosolatele in padella con una noce di burro una cucchiaiata di zucchero di canna, quindi frullatele e con questo frullato riempite gli choux pronti, dopo averli tagliati a circa un terzo dell'altezza.
  • Sistemateli con i rispettivi "cappellini" nel piatto da portata, cospargeteli con del croccante sminuzzato, spolverizzateli di zucchero a velo e serviteli.

 

Quanto nutre una porzione: 282 calorie

 

Vino consigliato: Moscato di Trani.

Moscato_di_Trani

Il Moscato di Trani DOC è un vino prodotto nelle tipologie Dolce Naturale e Liquoroso. Si ottiene da uve Moscato Bianco (localmente detto anche Moscato di Trani o Moscato Reale), minimo 85%, a questo si possono eventualmente aggiungere uve di altri vitigni a bacca bianca autorizzati nella provincia di Bari (massimo 15%).
La zona di produzione comprende interamente i comuni di Trani, Ruvo di Puglia, Bisceglie, Corato, Andria, Canosa di Puglia, Minervino Murge, Barletta, Terlizzi e Bitonto, in provincia di Bari, e parte di Cerignola e Trinitapoli, in provincia di Foggia.
Trani vanta un’antica tradizione vinicola: dal suo porto, infatti, partivano i vini destinati alle regioni del nord; questa tradizione risale addirittura ai Fenici, i primi a intessere scambi commerciali con gli abitanti dell’antica Puglia.
Il disciplinare di produzione del Moscato di Trani DOC prevede un invecchiamento minimo di 4 mesi. Per la versione Liquoroso è obbligatorio l’invecchiamento di 12 mesi e una gradazione del 18%, di cui 16 svolti, a differenza del 14,5% del Dolce. Il Moscato di Trani ha una gradazione alcolica elevata e un elevato contenuto di zuccheri residui, la cui fermentazione, nel caso del Liquoroso, viene inibita dall’aggiunta di alcol.

Nel 1974 il Moscato di Trani è stato insignito della Denominazione di Origine Controllata, ma già intorno agli anni Mille era un vino conosciuto oltre che in Puglia (terra d’origine ) anche nel resto della Penisola.

La grossa notorietà di questo vino fu principalmente merito proprio, ma anche dei Veneziani ( potenti commercianti con una flotta navale imponente) che cominciarono a commerciarlo vedendoci grandi possibilità di guadagni. A quel tempo infatti ci furono accordi commerciali con il Conte di Trani che agevolarono la conoscenza di questo vino . Il Moscato di Trani è anche uno dei vini più antichi della Puglia.

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