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luglio 29, 2013

Lattacciolo dolcezza estiva marchigiana.

lattacciolo


Per alcuni appassionati i dolci al cucchiaio sono i dessert migliori in assoluto: secondo tali sostenitori, infatti, l’eccessiva presenza della farina in alcune preparazioni, come il pan di Spagna, attenuerebbe il sapore di farciture o guarnizioni, rendendo il gusto del dolce poco goloso se confrontato a crème caramel, lattacciolo, panna cotta, bavarese, bonet.

Ricetta per persone n.
4
Ingredienti:
300 g di farina 00
1 l di latte
2 uova
100 g di zucchero semolato
1 limone non trattato
cannella in polvere
noce moscata
zucchero a velo
6 tuorli

Preparazione: 20’ + 45’ di cottura
  • Setacciate la farina in una ciotola e unite l’acqua necessaria a ottenere un impasto sodo.
  • Stendete questa pasta con il matterello in una sfoglia piuttosto sottile e usatela per foderare una tortiera rettangolare.
  • Versate le uova e i tuorli in una piccola casseruola, unite lo zucchero semolato, la scorza grattugiata del limone, una presa di cannella e noce moscata grattugiata.
  • Sbattete bene il tutto fino a ottenere un composto omogeneo.
  • Ponete la casseruola in un bagnomaria non troppo caldo e, senza mai smettere di mescolare, versate a filo il latte freddo fino a raggiungere una certa consistenza.
  • Versate il composto nella tortiera foderata di pasta e passate la preparazione in forno a 180 °C per circa 30 minuti.
  • Sfornate, lasciate raffreddare completamente il lattacciolo, quindi spolverizzatelo di zucchero a velo e servitelo tagliandolo a fette rettangolari.

Vino consigliato: accompagnate la portata con un vino dolce intenso come l’Offida Passerina Vin Santo o il solare e profumato Moscato di Pantelleria.
passerina-offida
Il Passerina Spumante è un vino contemplato nel disciplinare della DOC Offida. La zona di produzione interessa alcune aree ben definite del territorio amministrativo del comune di Offida in provincia di Ascoli Piceno.
Il vino Passerina è ottenuto da uve dell’omonimo vitigno per almeno l’85% dell’uvaggio, che possono essere eventualmente completate da quelle di altri vitigni a bacca bianca non aromatici, raccomandati e autorizzati nella zona. La spumantizzazione con Metodo Classico deve essere svolta all’interno della zona di produzione, mentre quella con il Metodo Martinotti (l’enologo Federico Martinotti codificò la procedura di rifermentazione in autoclave più di 10 anni prima del francese Charmat, che poi le diede il nome) può essere effettuata su tutto il territorio nazionale.

Lo spumante che se ne ricava è molto fresco, poco colorato, di corpo leggero ma buona personalità. Il vitigno Passerina ha origini incerte ma condivide alcune caratteristiche genetiche con le uve di Trebbiano Toscano, da cui potrebbe derivare. L’alto tasso di acidità rende questo vitigno particolarmente adatto alla spumantizzazione.
 
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